La NorthCape-Tarifa è una straordinaria impresa ciclistica che si annovera tra le sfide più estreme nel mondo del ciclismo su lunghe distanze. Riconosciuta come la competizione ciclistica più lunga al mondo su un’unica tratta, essa richiede una combinazione eccezionale di resistenza fisica, forza mentale e determinazione fuori dal comune.
Tra i protagonisti di questa impresa figura Stefano Pellegrini, 39 anni, carabiniere laureato in Scienze Motorie. Ciclista di fama internazionale, Pellegrini si è distinto per le sue straordinarie prestazioni. Con oltre 100.000 chilometri percorsi in sella, ha affrontato con successo gare di enorme difficoltà, come la Northcape 4000 nel 2022 e la leggendaria Trans Am Bike Race, una competizione di quasi 7.000 chilometri negli Stati Uniti.
Nel 2024 Pellegrini ha aggiunto un ulteriore successo alla sua carriera vincendo la Race Across Italy Unlimited, una gara di 2.140 chilometri con un dislivello di 20.000 metri, completata in 6 giorni e 20 ore. Sempre quest’anno, ha portato a termine la sfida della NorthCape-Tarifa, percorrendo 7.440 chilometri e superando un dislivello positivo di 80.000 metri attraverso 15 Stati, con partenza il 20 giugno da Capo Nord (Norvegia) e arrivo il 28 luglio a Tarifa (Spagna).
Pellegrini ha intrapreso questa avventura non solo per superare se stesso, ma anche per una causa benefica, “pedalando per il sorriso dei bambini”, con lo scopo di raccogliere fondi a favore dell’Ospedale Pediatrico Meyer di Firenze, (Qui il link per contribuire alla raccolta fondi ) spingendo la sua mente e il suo corpo oltre ogni limite umano.
Da alcuni anni, Pellegrini convive con una patologia tumorale, una condizione che lo ha motivato a intraprendere queste sfide. “Conosco bene la sofferenza e l’incertezza del futuro,” afferma. “Ho deciso di partire per coloro che soffrono, per offrire loro la speranza di vivere esperienze simili. La vita è una sola, e va vissuta pienamente, valorizzando il tempo che abbiamo a disposizione.”
Affrontare imprese di tale portata richiede un’intensa preparazione fisica e mentale. La coordinazione tra mente e corpo deve essere perfetta, in grado di affrontare ogni imprevisto e difficoltà.
Il mental coaching, quindi, diventa cruciale: il coach deve entrare in sintonia con l’atleta, comprendendo ogni sfumatura del suo comportamento e anticipando i momenti di incertezza o paura.
Il lavoro psicologico riveste un ruolo fondamentale, aiutando l’atleta a superare i propri limiti e a esplorare il suo pieno potenziale, poiché è la mente a tracciare il pensiero, il cammino e a guidare ogni azione.
Dott.ssa Manuela Marchetti
Mental Coach di Stefano Pellegrini
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